Valorizzazione della risorsa musicale del Mezzogiorno
Sei Conservatori siciliani, due sardi e due Dipartimenti di Ingegneria insieme per condividere nuovi modelli e sinergie

Nel cuore del progetto MUSIC4D – Il Conservatorio nell’era digitale, sostenuto dal PNRR, prende forma una delle più significative alleanze culturali e tecnologiche del Mezzogiorno d’Italia. Otto Conservatori — Palermo, Catania, Messina, Trapani, Caltanissetta, Ribera in Sicilia, Cagliari e Sassari in Sardegna — uniscono le forze con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo e il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria – Rende, in una rete che integra musica, scienza e nuove tecnologie per ripensare radicalmente la formazione, la produzione artistica e l’impatto sociale della musica nel Sud d’Italia.
Obiettivo condiviso è la valorizzazione della risorsa musicale del Mezzogiorno come leva di sviluppo culturale, formativo, produttivo. Il patrimonio di conoscenze e competenze dei Conservatori viene messo in dialogo con l’expertise tecnologico dei Dipartimenti universitari, creando un ecosistema progettuale dove intelligenza artificiale, realtà aumentata, spatial computing e acustica ambientale incontrano la tradizione musicale e la didattica performativa.
MUSIC4D non si limita alla digitalizzazione della musica, ma attiva modelli sinergici di cooperazione, ridefinendo il ruolo dei Conservatori e delle Università come poli d’innovazione capaci di generare reti, formazione di eccellenza, produzioni culturali condivise e opportunità di internazionalizzazione. I giovani musicisti del Sud vengono così accompagnati in un percorso che li rende protagonisti della transizione digitale dell’arte sonora, con strumenti e linguaggi che li preparano alle sfide dei mercati culturali globali.
Tra gli obiettivi strategici: co-progettazione di performance immersive, produzione di contenuti audio e visivi con tecnologie 4D, apertura di laboratori transdisciplinari, avvio di residenze artistiche e tecnologiche e sviluppo di piattaforme digitali per la fruizione e la sperimentazione musicale.
Il coinvolgimento dei Dipartimenti di Ingegneria è cruciale: a Palermo, sotto la guida della professoressa Valeria Seidita, l’Università lavora sull’applicazione dell’AI alla composizione, all’analisi del suono e alla robotica performativa. A Rende, l’Università della Calabria integra competenze in ingegneria del suono, modellazione computazionale, machine learning per la creatività, rafforzando l’asse Sicilia-Calabria come punto di snodo per l’innovazione musicale nell’intero bacino del Mediterraneo.
Questa alleanza accorcia le distanze tra discipline, territori, istituzioni. E costruisce un modello replicabile, dove la musica del Mezzogiorno si fa strumento di rigenerazione territoriale, di formazione avanzata, di ricerca integrata. Sicilia, Sardegna e Calabria insieme riscrivono la mappa delle eccellenze culturali italiane, mettendo a sistema risorse umane e intellettuali per un futuro in cui la musica non solo si ascolta, ma si innova, si trasmette, si crea in rete.